L’OUTDOOR traina le scelte degli italiani. Estate 2021: un italiano Su due ha programmato una vacanza, di questi un quarto ha pianificato una vacanza EN PLEIN AIR
di Antonia Zanardini, direttore Guest Magazine
Gli ultimi anni sono stati drammatici per l’industria del turismo. Blocchi, restrizioni e lockdown hanno infatti messo a dura prova il settore, ma è anche vero che per alcuni comparti gli ultimi anni hanno presentato nuove opportunità e prospettive per la ripartenza. Uno scenario complesso e con molte facce, che se da un lato ha ridotto drasticamente il numero di chi ha fatto vacanza dall’altro ha anche registrato nuovi trend emergenti, tra i quali spiccano il turismo di prossimità e, soprattutto, la crescita del comparto dell’outdoor sostenuto dalle sue caratteristiche intrinseche: la flessibilità delle soluzioni, il contatto diretto con la natura e la sicurezza. Senza poi dimenticare che il turismo outdoor risponde anche a una maggiore richiesta di sostenibilità e di rispetto per l'ambiente naturale.
Per queste ragioni in era pandemica, pur nel generale calo dei volumi nazionali rispetto ai dati pre-Covid, il comparto outdoor ha dimostrato una buona tenuta e registrato un aumento delle presenze dei connazionali, per la sua capacità intrinseca di rispondere alla domanda di un turismo più lento, consapevole e di prossimità.
Un trend confermato dai numeri e dall’indagine realizzata da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo e Human Company, gruppo specializzato nell’ospitalità open air, in collaborazione con Istituto Piepoli, dalla quale emerge che l’outdoor è senza alcun dubbio un trend consolidato:
- Sui viaggi 2020 il 23% è stato outdoor
- Estate 2021: un italiano su due ha programmato una vacanza, di questi un quarto ha pianificato una vacanza outdoor
A misurare il perimetro di questo segmento turistico è stato l’ultimo Osservatorio del Turismo Open Air realizzato con metodo quali-quantitativo su un campione rappresentativo della popolazione italiana. La ricerca ha indagato le vacanze all’aria aperta dell’ultimo anno, i cambiamenti indotti dalla pandemia e le previsioni di soggiorni outdoor. Secondo l’indagine, nel drastico calo registrato delle vacanze degli italiani con un dimezzamento sia dei viaggi brevi (massimo due notti) che lunghi (tre notti e oltre), l’outdoor ha segnato una flessione meno spiccata. A fare almeno una vacanza open air è stato infatti il 23% degli italiani (dato 2020) con una preferenza per i soggiorni brevi e un’alta quota di giovani. Stando al report, infatti, il target outdoor che ha meno risentito dell’effetto pandemia è il segmento 15-34 anni, che nell’ultimo anno ha registrato solo una lieve flessione del -4%. In sintesi: un turista su quattro pianifica la vacanza in una struttura outdoor: villaggio e agriturismo in testa seguiti da camping e rifugio montano. Il profilo del viaggiatore outdoor segna una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%).
Ma il turista che sceglie l’outdoor quale tipologia di vacanza sceglie? E che tipo di esperienza cerca? Quali sono i trend emergenti? Dalla lettura di indagini, consuntivi e forecast sono quattro le tipologie di soggiorno open air che possiamo definire “trend emergenti”, ovvero:
- Camping e Glamping
Un trend già affermato ma che risulta in ulteriore crescita a livello europeo e che si conferma come una delle soluzioni preferite al tempo della pandemia. Questi luoghi consentono infatti di stare a contatto con la natura e concedono spazio e aria fresca adatti a rimanere in sicurezza anche in vacanza. Sono strutture che offrono non soltanto un soggiorno, ma un’esperienza immersiva nel verde che porta anche alla scoperta del territorio e delle sue eccellenze.
- Vacanza attiva e adventure travel
La pandemia ha rafforzato la necessità di contatto con la natura, facendo emergere l’importanza di dedicare del tempo di qualità a se stessi a contatto con ambienti incontaminati, sia con attività slow per rigenerare l’anima e il corpo sia con attività sportive più impegnative e/o adrenaliniche. Tra le attività più praticate spiccano il trekking, l’arrampicata, le escursioni a cavallo, gli sport fluviali come il rafting e tutti gli sport acquatici, dalla vela al windsurf e al kayak.
- Alloggi rurali e fattorie didattiche
Uno dei trend previsti per il prossimo futuro sono gli alloggi rurali che raggruppano tutte quelle strutture che permettono agli ospiti di entrare in contatto con il territorio e la produzione agroalimentare locale. Queste strutture offrono non solo un soggiorno, ma un’esperienza bucolica che porta anche alla scoperta del turismo enogastronomico e delle tradizioni tipiche del luogo con percorsi ed esperienze adatte a ogni età.
- Cicloturismo
Da sempre i cicloturisti prediligono i soggiorni outdoor: campeggi, agriturismi, alloggi che consentono una immersione totale nel territorio e strutture alternative rispetto a quelle classiche. Un tipo di turismo che coniuga sostenibilità, ricerca di benessere e attenzione all’ambiente e che rappresenta un attuale giro d’affari per la produzione e la vendita di biciclette di 10 miliardi di euro all’anno in Europa, di cui ben 1,3 in Italia. Basti pensare che nel solo 2019, secondo il Rapporto 2020 Isnart-Unioncamere e Legambiente, in Italia si sono registrati 20,5 milioni di pernottamenti legati al mondo bike. Dati destinati sicuramente a crescere grazie anche al bonus concesso dal governo italiano che ha portato a oltre 2 milioni le biciclette vendute nel 2020 (+17% sul 2019), con un particolare incremento delle e-bike (+44%).
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