Negli ultimi anni, l'interesse per il turismo outdoor è cresciuto in maniera significativa. L'esperienza di viaggio all'aria aperta rappresenta un'opportunità unica per connettersi con la natura, rilassarsi e praticare attività fisica. Tuttavia, per molti viaggiatori con disabilità motorie o sensoriali, vivere queste esperienze può essere una sfida.
Più che una fondamentale questione di inclusività sociale, puntare sull’accessibilità si rivela anche una strategia vincente per camping, agriturismi, glamping e tante strutture che hanno aggiunto l’ospitalità open air alla propria offerta, e può rappresentare un vantaggio competitivo, contribuendo ad attrarre un pubblico più ampio e differenziato.
L'importanza dell'accessibilità nel turismo outdoor
Garantire un turismo accessibile significa promuovere il diritto di ogni persona a fruire delle esperienze turistiche, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche o sensoriali. Questo concetto non si limita alle strutture ricettive, ma include anche i sentieri naturalistici, i parchi, le spiagge e ogni tipo di esperienza outdoor. Non si tratta unicamente di investimenti infrastrutturali; rendere accessibili questi luoghi richiede formazione degli operatori e un cambiamento culturale profondo.
L'accessibilità deve essere considerata già in fase di progettazione e non come uno step successivo. Percorsi con segnaletica adeguata, punti di ristoro facilmente raggiungibili e strumenti tecnologici di supporto possono fare la differenza. Inoltre, le aziende che abbracciano questo approccio non solo migliorano la loro reputazione ma aumentano anche la loro clientela potenziale, considerando che viaggiatori con disabilità spesso viaggiano accompagnati.
Un mercato ampio e potenzialmente in crescita
L’accessibilità nel turismo oltre ad essere un’esigenza sociale, rappresenta anche una leva economica importante per le imprese del settore. Il mercato del turismo accessibile vale circa 1,3 miliardi di euro in Italia, con 7,6 milioni di persone con disabilità certificate (dati Istat). A questi, si aggiungono 12,6 milioni di potenziali clienti con esigenze di accessibilità temporanee (persone con infortuni, famiglie con bambini, donne in gravidanza) o legate all’età.
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Il cambiamento culturale nel settore open air
Come evidenziato da Marco Sperapani, direttore di FAITA Federcamping, durante l’incontro “Il turismo sostenibile e inclusivo. Manuale operativo per la sostenibilità e l'ospitalità accessibile” organizzato da Faita Federcamping e Village for all – V4A nell’ambito dalla 49a edizione di Hospitality, negli ultimi anni il turismo open air ha subìto un'evoluzione radicale. Se un tempo la scelta di un campeggio era legata a motivazioni economiche, oggi si punta sempre più sull’esperienza emozionale. Qualità delle strutture, i servizi offerti, l’impegno in termini di sostenibilità e accessibilità sono ormai criteri determinanti per decidere la destinazione.
La collaborazione tra FAITA Federcamping e Village for all - V4A, sin dalla pubblicazione del primo manuale sull’accessibilità 15 anni fa, ha permesso di sviluppare delle vere e proprie eccellenze italiane e a livello europeo, con strutture in Emilia-Romagna, Trentino, Veneto e Lazio che hanno abbracciato una nuova visione culturale incentrata sull’accessibilità e la sostenibilità.
Secondo Fabio Poletti, presidente di FAITA Trentino e vicepresidente nazionale, il cambiamento culturale è stato notevole, ma c'è ancora molto da fare. Il turismo deve mettere al centro la persona, non solo come ospite, ma come individuo con esigenze specifiche da considerare come opportunità di miglioramento e crescita.
Roberto Vitali, amministratore e cofondatore di Village for all – V4A, ricorda come il tema dell’accessibilità debba essere affrontato non solo con certificazioni o simboli, ma con un cambio di paradigma che coinvolga tutti gli attori della filiera. L’accessibilità non è un problema da risolvere, ma un valore aggiunto che incide sulla reputazione e competitività delle imprese, e deve quindi essere considerata come elemento qualitativo dell’offerta turistica. Oltre alle barriere architettoniche, esistono barriere culturali ancora più difficili da abbattere: la vera sfida è cambiare la percezione della disabilità nel turismo.
Un altro aspetto centrale è la formazione del personale. Chi accoglie deve saper fornire informazioni corrette e interagire con tutti gli ospiti in modo inclusivo e rispettoso. Anche la manutenzione delle strutture deve essere pianificata con lungimiranza: ogni intervento, come la ristrutturazione di un bagno o la sistemazione di un gradino, può diventare un’opportunità per migliorare l’accessibilità complessiva.
Il "Manuale Operativo per la Sostenibilità e l’Ospitalità Accessibile"
Per agevolare l’adozione di buone pratiche nel settore del turismo accessibile, FAITA Federcamping, Village for all - V4A, Legambiente e l’Ente Bilaterale Nazionale Turismo (EBNT) hanno realizzato il "Manuale Operativo per la Sostenibilità e l’Ospitalità Accessibile". Questo strumento fornisce linee guida concrete per rendere accessibili strutture ricettive ed esperienze outdoor, affrontando temi come la progettazione di percorsi naturalistici, spiagge attrezzate e rifugi montani.
Bibione: un esempio virtuoso di turismo accessibile
Un esempio concreto di applicazione delle buone pratiche contenute nel "Manuale Operativo per la Sostenibilità e l’Ospitalità Accessibile" è rappresentato da Bibione (VE), una delle località balneari più frequentate d’Italia. Bibione si è confermata la prima destinazione turistica accessibile d’Italia; si è distinta per l’impegno nel rendere le spiagge e i percorsi naturalistici fruibili da tutti, attraverso l’adozione di infrastrutture innovative e servizi dedicati.
La località ha sviluppato progetti mirati per garantire un’accessibilità reale e completa, come passerelle per l'accesso al mare, sedie da spiaggia galleggianti e aree dedicate per persone con disabilità motorie. Inoltre, Bibione ha introdotto un servizio di prenotazione online per garantire a tutti la possibilità di utilizzare delle spiagge in totale sicurezza e comfort.
Conclusioni
L’accessibilità nel turismo outdoor rappresenta una sfida importante ma anche un’opportunità straordinaria. Adottare soluzioni inclusive significa rendere il turismo davvero per tutti. L’implementazione di queste pratiche, se diffusa e promossa a livello globale, potrebbe trasformare il modo in cui milioni di persone vivono e scoprono il mondo.
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