Dall’esigenza di dar voce alle reali necessità del mondo dell’ospitalità e di rappresentare anche il mondo dell’intrattenimento notturno è nata Italian Hospitality Network, associazione presieduta dal talentuoso bartender romano Leonardo Leuci, tra i protagonisti degli educational di Hospitality 2020 dedicati alla mixology.
IHN - Italian Hospitality Network è stata costituita durante il lockdown, partendo da un manifesto di idee e proposte concrete che sono state condivise tra i vari professionisti dell’Ho.Re.Ca., per valorizzare dal punto di vista socio-economico le attività di bar, ristoranti e club.
“Più che una associazione, IHN vuole essere un vero e proprio think tank, un serbatoio di idee e soluzioni che la nostra categoria vuole portare all’attenzione delle Istituzioni nazionali e locali. Abbiamo un approccio diverso rispetto ad altre realtà che, di solito, chiedono al Governo sussidi o forme di finanziamento. Il nostro network punta al riconoscimento delle figure professionali e degli imprenditori di questo settore strategico per l’economia e l’occupazione del Paese, che viene spesso depotenziato dalle scelte della politica”, dichiara Leonardo Leuci ai microfoni di Hospitality.
Italian Hospitality Network - che a poche settimane dal lancio del manifesto programmatico a Roma, firmato da 300 imprese, conta già 3.000 sottoscrizioni e adesioni in tutta Italia - sta lavorando a progetti di ripartenza che mettano in evidenza l’impatto positivo delle attività di somministrazione e dell’intrattenimento notturno sul territorio.
“Non siamo ‘movida’, parola utilizzata con accezione negativa soprattutto nella fase delle riaperture post lockdown, siamo una industry che genera valore non solo dal punto di vista economico ma anche sociale. I locali spesso contribuiscono alla riqualificazione delle aree urbane e sono per la maggior parte gestiti da imprenditori seri e preparati e da figure professionali”, prosegue Leuci.
Per la Fase2 bartender e ristoratori hanno dovuto ripensare la loro offerta, non solo per adeguarsi alle norme di sicurezza e di distanziamento sociale, ma anche per accogliere una clientela con nuove esigenze e aspettative.
“Gli inglesi dicono ‘think outside the box’, è questo che abbiamo fatto per ridisegnare gli spazi e semplificare l’offerta. Ci siamo da subito resi conto che la capacità di spesa media dei clienti si è ridotta, abbiamo pertanto rivisto il budget per quello che riguardava il drink e food cost, valorizzando il magazzino. Puntiamo il più possibile sul km zero, con prodotti stagionali, e sull’accoglienza degli ospiti, con soluzioni creative a partire dalla cura dell’outfit dei nostri barman e camerieri”, commenta Leonardo Leuci, tra i soci del The Jerry Thomas Project e di altri locali a Roma.
Ad Hospitality 2020 - nell’area RPM-Riva Pianeta Mixology dedicata all’arte del bere miscelato - Leonardo Leuci ha ripercorso attraverso i drink la storia della miscelazione, tra tradizione, evoluzione e innovazione. Un educational rivolto agli appassionati e ai mixologist, dagli aspiranti a quelli che già lo sono per professione.
“Ho viaggiato molto per formarmi e ho avuto occasione di partecipare a fiere dell’Ho.Re.Ca. di tutto il mondo. Per il nostro settore, soprattutto dopo questa emergenza, sarà sempre più importante la formazione fatta bene, di alto livello e specializzata, per esempio, sul mondo del caffè, su quello della birra e dei fermentati e sul vino. Le fiere oggi devono fare uno sforzo in più per diventare importanti contenitori di informazioni, più che di prodotti. È questo il trend che ho notato a livello internazionale”, conclude Leuci.
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