Ogni 1° novembre si celebra il World Vegan Day, istituito nel 1994 nel Regno Unito, per celebrare il 50esimo anniversario della Vegan Society.
La Giornata Mondiale del veganismo è un’occasione per promuovere, come definito dalla stessa Vegan Society, “uno stile di vita che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà nei confronti degli animali, sia essa legata alla produzione alimentare, di indumenti o a qualsiasi altro scopo”.
I vegani, infatti, rifiutano completamente nella propria dieta non solo il consumo di carne e di pesce ma anche di latte, latticini e derivati, uova e miele, adottando scelte di acquisto piuttosto rigide in tutte le categorie di prodotti e servizi che devono essere “cruelty free”.
Lo stile di vita vegano rappresenta un trend sempre più rilevante anche per il mercato dell’ospitalità e della ristorazione che deve adeguare la propria offerta a un numero di consumatori in continua crescita. Secondo l’indagine Eurispes 2021, i vegetariani e i vegani rappresentano l’8,2% della popolazione. Il 5,8% del campione intervistato è vegetariano e il 2,4% aderisce ad uno stile alimentare vegan. Rispetto al 2020, anno in cui si è raggiunto un massimo (l’8,9% della popolazione si è dichiarata vegetariana e vegana), diminuisce il numero di vegetariani – che passano dal 6,7% al 5,8% – ma aumenta il numero dei vegani che passano dal 2,2% al 2,4%.
Interessante dal punto di vista della comunicazione, l’interazione della community vegan sui social media: solo su Instagram l’hashtag #vegan supera i 117 milioni di post.
Piatti vegani nel menù o ristoranti dedicati?
L’interesse per alimenti salutari e plant-based registra tassi importanti di crescita anche per i consumi fuori casa. L’Osservatorio Just Eat, piattaforma di delivery, ha registrato nel 2020 una crescita del 72% per la cucina healthy e del 127% per quella vegetariana, i piatti vegani mettono a segno un +90%.
Dati in linea con quanto constatato dall’ultimo rapporto Coop 2021 “Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani” che descrive una vera e propria rivoluzione nei consumi degli italiani nel post-Covid, che si tingono di verde e vedono l’acquisto di cibi plant-based in forte aumento. Sempre secondo Coop, la crescita dei vegani nel nostro Paese si attesterebbe a +9%, nell’ultimo anno.
Come conquistare questa clientela?
Importante prevedere all’interno del menù ricette a base vegetale che soddisfino non solo ospiti vegani e vegetariani, ma anche clienti cosiddetti “flexitariani”, ovvero consumatori che hanno ridotto drasticamente i prodotti di origine animale per motivi etici, ambientali o di salute, ma che talvolta si concedono “uno strappo alla regola”.
Partendo dal presupposto che un'alternativa vegana è in grado di accontentare anche clienti vegetariani, per i ristoratori è ora più che mai fondamentale riflettere su come inserire piatti veg all'interno del proprio menù senza timore di sperimentare, prestando particolare attenzione alle materie prime: in quest’ottica la scelta di fornitore affidabili è alla base della riuscita di ogni piatto.
Hospitality al passo con le nuove esigenze alimentari
A Hospitality 2022, dal 31 gennaio al 3 febbraio al Quartiere fieristico di Riva del Garda, un’ampia partecipazione di aziende espositrici specializzate nella produzione e commercializzazione di prodotti dedicati alle nuove esigenze e ai nuovi trend alimentari. Vegan, bio, halal, gluten free, lactose free e kosher sono i sei percorsi tematici che Hospitality ha scelto di valorizzare all'interno del suo percorso espositivo per agevolare la visita degli operatori interessati.
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