Dopo l’introduzione sull’importanza del brand per il settore della ristorazione e sull’impatto dell’atmosfera del locale sulla scelta dei consumatori, ci addentriamo per passare in rassegna alcuni elementi fondamentali dell’outdoor…
L’insegna, per esempio, è una questione “semiotica”. L’ospite arriva finalmente sulla soglia del ristorante. L’insegna condensa e riassume in sé il senso e i valori della proposta del locale. Inutile dire che deve essere sempre curatissima, pulita e in perfetto stato. L’immagine esterna non può infatti in alcun modo suggerire trascuratezza o scarsa attenzione: anche questa è cura dell’ospite. Una volta memorizzata l’insegna, basterà scorgerla per una frazione di secondo perché questa esprima immediatamente il suo significato nella mente di chi la vede per la seconda volta. A questo punto, non si può lasciare spazio a equivoci: l’insegna deve far pregustare agli avventori l’esperienza che vivranno all’interno del locale. Molte recensioni negative che vengono lasciate sui vari portali web, ma anche il malcontento che spesso viene espresso parlando di un determinato ristorante, derivano proprio dalla mancata coincidenza tra aspettative ed esperienza realmente vissuta.
“Si presentava come un ristorante raffinato, e invece…”; “Sembrava un posto economico, e invece…”; “Avevo capito si trattasse di un ristorante tipico, e invece…”
Quante volte abbiamo letto o sentito espressioni del genere?
Chiarezza, coerenza e onestà sono alla base di ogni buona comunicazione e possono salvare il locale dalla generazione di un cattivo passaparola. L’esperienza, dunque, comincia nel momento della scelta del ristorante ed è nell’impatto con l’insegna che il cliente comincia a respirarne l’atmosfera. Scegliere l’insegna coerente con il resto della comunicazione senza generare equivoci è il primo segnale di attenzione verso gli ospiti.
Un’insegna accattivante, inoltre, non soltanto condizionerà la scelta, ma costituirà un vero e proprio “invito a tavola” per chi la vede. Nei luoghi a più alto tasso di turismo si assiste spesso allo spiacevole spettacolo di hostess e camerieri che invitano i passanti a entrare nel locale. Tecnica obsoleta e invadente ma ancora ampiamente utilizzata (basta fare un giro a Piazza Navona o vicino al Duomo di Firenze per rendersene conto…), è quasi sempre controproducente. Fermandosi in uno di questi luoghi in cui i camerieri fanno, spesso in maniera maldestra, i pr del locale, non è difficile vedere turisti e passanti che, una volta individuati gli indiscreti venditori, passano alla larga dall’entrata del ristorante, evitando accuratamente di soffermarsi per non essere disturbati. Gli avventori vogliono essere liberi di scegliere, studiare bene il menù e la tipologia del ristorante senza intromissioni e senza sentirsi in alcun modo condizionati. Un’insegna comunicativa e un accogliente ambiente esterno sono sufficienti ad attirare l’attenzione e a convincere potenziali clienti a scegliere proprio quel particolare locale.
I segnali positivi e caratterizzanti che vengono percepiti dall’esterno fanno perfettamente le veci e garantiscono un risultato decisamente migliore dei cosiddetti camerieri “buttadentro”.
Posto che l’insegna esterna deve presentare il locale e riportarne sovraimpressi il logo e il nome, resta la non casuale scelta del posizionamento, delle dimensioni e del materiale da utilizzare. Tutti questi particolari devono essere perfettamente in linea con l’immagine del ristorante e inserirsi con armonia nell’arredo urbano e nel contesto paesaggistico. Utilizzare colori e materiali riconducibili all’ambiente circostante servirà a generare un senso di continuità, importante soprattutto se il ristorante è posizionato all’interno di un borgo o in uno scenario caratteristico. Il turista che si reca in un centro storico o in una location panoramica – che sia di mare, di lago o di montagna – lo fa per vivere quella determinata esperienza a tutti i livelli e ne ricerca le peculiarità in ogni aspetto del soggiorno. La ricerca di forme, luci e materiali diventa così essenziale per esprimere la personalità del brand anche nell’ambiente esterno al locale. Le insegne a bandiera in ferro battuto, ad esempio, sono perfette per locande e locali tipici posizionati nelle strade e nei vicoli del centro storico; il legno si adatta a enoteche, ristoranti in cui la cantina rappresenta un ratto distintivo, locali di montagna; le vetrofanie sono l’ideale per locali esclusivi e che puntano su una comunicazione minimal; la pietra va bene per dimore storiche e locali di prestigio e così via … fino ai più elitari che optano per la scelta estrema di rinunciare totalmente all’insegna.
Elementi decorativi, tende, vetrofanie, fiori, piante, sgabelli e, talvolta, anche la musica udibile dall’esterno: tutti gli elementi intorno all’ingresso devono identificare l’immagine del ristorante.
#Htrends - la rubrica settimanale a cura di #hospitalityriva per tenersi aggiornati sul settore Ho.Re.Ca. a 360° - continuerà ad occuparsi di fare branding nella ristorazione.
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