Continua la serie di approfondimenti dedicati al branding nel settore della ristorazione.
Nelle scorse settimane abbiamo sottolineato l’importanza della creazione di un brand riconoscibile e di valore, abbiamo poi analizzato il concetto di atmosfera di un locale e ci siamo focalizzati sull’outdoor. Ora approfondiamo le regole per creare la giusta atmosfera all’interno di un locale.
Il Vaso di Girasoli di Van Gogh. Il Bacio di Klimt. La Ballerina di Renoir. Impressionisti piazzati a caso sulle pareti. Paesaggi marini, montani e lacustri che niente hanno a che vedere con il territorio circostante. Gigantografie di Marylin Monroe e Audrey Hepburn. Frasi di (o attribuite a) Oscar Wilde, Albert Einstein e Steve Jobs. Ecco cosa si vede con maggiore frequenza sulle pareti di locali di ogni genere. Niente di male, se non fosse che spesso questi elementi non hanno alcun legame con l’immagine del locale stesso, oltre al fatto che il loro utilizzo è altamente inflazionato, tanto da essere in grado di spersonalizzare gli ambienti.
Le pareti sono costantemente sotto gli occhi degli ospiti: al loro arrivo, mentre consumano il pasto, ogni volta che volgono lo sguardo da una parte all’altra. Sarebbe un errore molto grave non coordinare gli elementi decorativi interni con il resto dell’immagine che abbiamo conferito al locale. Sarebbe un’occasione sprecata quella di non sfruttare tali elementi per rendersi maggiormente riconoscibili, restare impressi nella memoria degli ospiti e promuovere ristorante e territorio.
Se il locale è storico e aperto da molti anni, ben vengano vecchie immagini che lo rappresentano negli anni passati. Il ristorante vende cibo: perché non valorizzare i piatti esteticamente più appetibili con fotografie professionali? Se alla base del menù ci sono ingredienti particolari o se il ristorante è famoso per un determinato piatto, mettete in evidenza questi elementi con immagini e didascalie. L’ormai famosissima catena Eataly di Oscar Farinetti, per esempio, esalta la qualità dei propri prodotti con descrizioni graficamente molto curate riguardanti le loro proprietà, la provenienza, la storia, le caratteristiche.
Vecchie locandine del teatro locale o di eventi importanti che si sono svolti in città e fotografie o dipinti dei luoghi di maggior interesse storico, artistico e naturale del circondario saranno un bel modo per promuovere il territorio e contestualizzare il locale. Allo stesso modo, ospitare opere di artisti locali o itineranti mostre fotografiche è un metodo interessante per far parlare di sé ed esaltare le risorse del luogo creando importanti sinergie. Se poi il ristorante ha un filo conduttore ben preciso, sarà ancora più facile raccontare la propria storia per immagini.
Cautela invece per quanto riguarda le foto dello staff: se il locale non ha una sua memoria storica ben definita o se titolari e personale non sono riconoscibili – anche solo a livello locale – non generano molto interesse, soprattutto se si tratta di immagini standard, senza un elemento che le renda in qualche modo particolari.
Non dimenticate di appendere locandine con il calendario degli eventi che avete in programma e immagini di eventi particolarmente ben riusciti. Insomma, niente deve essere lasciato al caso e non ci sono motivi per appendere alle pareti quadri o fotografie che non vi riguardino. Tendenzialmente, si sconsigliano anche autografi e fotografie di personaggi famosi immortalati con lo staff, considerate ormai ostentazioni estremamente cheap.
Non avete idee? Meglio un muro bianco o monocolore piuttosto che un’immagine fuorviante o, peggio, banale.
#Htrends - la rubrica settimanale a cura di #hospitalityriva per tenersi aggiornati sul settore Ho.Re.Ca. a 360° - ha dedicato altri approfondimenti al tema del fare correttamente branding nel settore della ristorazione. Nel caso vi foste persi le puntate precedenti:
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