Per inaugurare la nuova rubrica “Hospitality on the road”, abbiamo scelto Venezia che quest’anno celebra i 1600 anni dalla fondazione, oltre ad essere una delle mete turistiche più ricercate e amate al mondo e la città italiana più abituata a ripartire.
Con Stefania Stea, vicepresidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, abbiamo parlato anche della IV edizione di Venice Hotel Market, una giornata dedicata al mondo dell’ospitalità in programma il 14 luglio prossimo, presso l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Albergatori, fornitori e professionisti del turismo e dell’Ho.Re.Ca. torneranno a unire le forze per ripartire e per rimettere in moto le proprie energie.
Con 430 associati tra hotel e strutture ricettive, l’Associazione Veneziana Albergatori rappresenta un riferimento per gli imprenditori dell’ospitalità che puntano su Venezia e le località limitrofe. Da hotel a conduzione familiare, alle grandi catene della città metropolitana di Venezia: non solo dunque la città di Piazza San Marco, ma anche Cavallino, il Lido, la Riviera del Brenta, Marghera e Mestre. L’Associazione fornisce consulenza a 360 gradi per l’apertura di nuove strutture o per le riqualificazioni, sia a livello di incentivi e finanziamenti che di compliance normativa, e si occupa di promozione del territorio, soprattutto all’estero, e di formazione professionale.
È proprio la formazione il primo punto di contatto con Hospitality-Il Salone dell’Accoglienza che attraverso l’Academy, piattaforma di business matching e informazione itinerante non-stop, coinvolge attivamente la community Ho.Re.Ca. per favorire la professionalizzazione del settore, facilitare il confronto tra operatori, raccontare case history di successo, e informare sulle ultime novità del mercato.
Venezia: una città abituata a ripartire e risorgere
“Il turismo di prossimità non è sufficiente per Venezia che vive di viaggiatori internazionali, in particolare americani, inglesi, russi e mediorientali. Manca, a livello nazionale, una strategia di comunicazione più incisiva all’estero e accordi bilaterali per favorire la ripresa dell’incoming, come hanno già fatto altri Paesi europei”, sottolinea Stefania Stea che da albergatrice e vicepresidente dell’AVA - Associazione Veneziana Albergatori - rappresentata a livello nazionale da Federalberghi - ha le idee chiare sulle necessità per la ripartenza del settore più colpito dal Covid. “Serve rassicurare i turisti stranieri sui protocolli molti rigidi che le nostre strutture stanno seguendo e, più in generale, sui progressi che abbiamo raggiunto grazie all’accelerazione della campagna vaccinale. Inoltre, i costi per mantenere attive le strutture ricettive dell’Isola sono molto alti per via dei trasporti; servono, pertanto, risorse economiche immediate per riavviare le molte attività completamente ferme da almeno un anno, a causa della pandemia”.
Occupazione e professionalità
“Il settore turistico-alberghiero dovrebbe realmente rappresentare il centro delle politiche di sviluppo del Paese. Le nostre aziende dell’ospitalità offrono grandi opportunità con ricadute importanti sulle economie locali, anche dal punto di vista dell’occupazione. Da questo punto di vista, abbiamo necessità di personale qualificato per puntare su un turismo di qualità e d’eccellenza, in particolare per la ripartenza. La differenza nel nostro lavoro, ancor più che in altri, è fatta dalle persone. Non basta avere strutture e servizi rinnovati senza professionisti formati e specializzati che sappiano declinare in ogni ambito un’ospitalità autentica, di valore per la struttura e per i clienti. In quest’ottica riteniamo che le fiere come Hospitality siano un’occasione importante non solo per scoprire le novità di prodotti e servizi ma anche per aggiornarsi e informarsi a 360° e a tutti i livelli, da imprenditori e hotel manager al personale dello staff che rappresenta il primo contatto con i clienti”.
Nuove forme di turismo per Venezia, in chiave sostenibile
“Entrare nei nostri hotel rappresenta già un’esperienza immersiva nella cultura e nell’arte unica al mondo, ma dobbiamo fare di più. La pandemia ci ha reso ancora più consapevoli della necessità di un cambiamento nella nostra offerta turistica, valorizzando altri aspetti del territorio con un’offerta più ampia e diversificata che comprenda attività inedite per Venezia, come la possibilità di pescare in Laguna, visitare la città in bicicletta o trascorrere del tempo lungo le spiagge dorate, oltre che negli splendidi musei e monumenti”, conclude Stefania Stea.
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