La ristorazione del futuro? Customer experience unica, personalizzata e indimenticabile

La chiusura forzata di tutte le attività Ho.Re.Ca. ha portato i consumatori a rafforzare il contatto virtuale con i brand più amati, dalle grandi catene ai negozi di quartiere. Una spinta notevole all’uso del digitale, destinata a perdurare anche post pandemia, che richiede un cambiamento nell’approccio al business e al cliente e nella gestione, sia dal punto di vista economico che nella costruzione delle relazioni. La sfida per gli imprenditori dell’ospitalità e della ristorazione è, dunque, quella di offrire una customer experience unica, personalizzata e indimenticabile, sempre o “ovunque”: all’interno del locale con il cameriere, con un’ordinazione self service tramite chiosco dedicato oppure con l’App del ristorante, ma anche online o attraverso le piattaforme di delivery.


Approccio Unified 

Serve una visione d’insieme, a partire dall’implementazione di sistemi integrati di raccolta e interpretazione dei dati sulle abitudini di consumo, che consenta ai gestori di sapere quale piatto piace di più, le modifiche alle ricette più richieste, il sentiment medio delle conversazioni dei clienti sul web e sui social. La raccolta dei dati deve riguardare tutti i canali per poter ridefinire l’offerta e il posizionamento. Per esempio, tramite geolocalizzazione e sensori si possono individuare le aree del locale ad alta frequentazione, i piatti non finiti, i tempi di attesa e la durata della customer experience. Il riconoscimento facciale e i sistemi di AI rappresentano la nuova frontiera per identificare volti e prodotti e personalizzare al massimo l’offerta. Le tecnologie per il tracciamento e l’analisi dei dati dialogando con casse, cucina e magazzino, permettono di ridurre sprechi e inefficienze.

 

Intelligenza Artificiale contro lo spreco alimentare  

Ilfood waste è da sempre un problema per il settore dell’ospitalità e della ristorazione, in primis perché è difficile quantificarlo. Oltre alla consapevolezza e responsabilizzazione sempre maggiore sia da parte degli chef e di tutto il personale che da parte dei consumatori, l’applicazione di intelligenza artificiale ad alcune tecnologie consente oggi di misurare lo spreco di cibo e ridurlo notevolmente, fornendo informazioni precise sulle abitudini di consumo e gli alimenti più sprecati. Tra le soluzioni più all’avanguardia, l’installazione di una telecamera posizionata sopra i contenitori della spazzatura, che cattura le immagini dei rifiuti di cibo e le trasferisce a un sistema di intelligenza artificiale che impara a riconoscere i vari alimenti e li registra, automatizzando gran parte del processo e fornendo dati accurati in maniera semplice.


La startup contro lo spreco

Dall’idea di un gruppo di studenti danesi, nel 2015 è nata To Good To Go, app gratuita che permette ai partner - ristoranti, bar, pasticcerie e negozi alimentari - di mettere in vendita le rimanenze del giorno ad un prezzo ridotto. Too Good To Go, certificata B Corporation, è attiva in Italia da marzo 2019 e oggi vanta circa 10mila collaborazioni con gli store. A fine 2020 ha raggiunto 1 milione di magic box vendute, 1 kg di cibo salvato corrisponde a un risparmio di circa 2,5 kg di CO2.