Turismo del vino tra opportunità e regole

Monday, February 21, 2022

Il concetto di enoturismo ha ormai superato la “semplice” degustazione in cantina, contemplando oggi attività che coinvolgono tutto il patrimonio esperienziale delle aziende vinicole: dai vigneti alla vendemmia, alle lavorazioni e affinamento, fino a imbottigliamento ed etichettatura.

L’enoturismo è entrato a far parte della filiera stessa del vino, rendendo necessaria già da qualche anno una disciplina normativa per fare accoglienza in cantina, per esempio, per consentire la fatturazione delle attività di incoming. Sotto i link alla normativa nazionale in vigore.

Il vino in Italia rappresenta un legame tra territorio, prodotti agroalimentari e turismo, portando per ogni area vantaggi, sia dal punto di vista economico che per gli aspetti sociali e culturali. Ogni prodotto è depositario di tradizioni e identità di gruppo che, grazie all’incoming dell’enoturismo, entra in contatto con una cultura diversa da quella di appartenenza.

Dopo i trend costantemente in crescita degli ultimi anni, questa forma di turismo è sempre più protagonista anche nel post pandemia, grazie anche all’opportunità di svolgere attività immersi nella natura e in grandi spazi. Il turismo del vino è, inoltre, in grado di portare pubblico e visitatori anche in periodi tradizionalmente scarichi, superando il problema della stagionalità di alcune località.

Legame tra enoturismo e denominazioni d’origine 

La promozione dei territori italiani passa sempre di più dai Consorzi di tutela del vino che, allo stesso tempo, contribuisco allo sviluppo dell’enoturismo.

Il vino è stato il primo settore ad essere stato storicamente regolamentato in base al suo legame con il territorio: la denominazione di origine è “il nome geografico di una zona viticola particolarmente vocata utilizzato per designare un prodotto di qualità e reputato, le cui caratteristiche sono connesse all’ambiente naturale ed ai fattori umani”.

Secondo l’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, il vitivinicolo italiano DOP IGP coinvolge oltre 113mila operatori, 121 Consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo. Nel 2020 ha registrato 24,3 milioni di ettolitri di vino IG imbottigliato (+1,7% in un anno), con le DOP che rappresentano il 68% della produzione e le IGP il 32%. Il valore della produzione sfusa di vini IG è di 3,2 miliardi di euro, mentre all’imbottigliato è 9,3 miliardi di euro (-0,6%) con le DOP che ricoprono un peso economico pari all’81%. L’export ha raggiunto 5,6 miliardi di euro, per un -1,3% su base annua e un trend del +71% dal 2010; a risentire degli effetti della pandemia sono soprattutto i mercati extra-UE (-4,3%), è, invece, in crescita l’export in UE (+4,1%) con incrementi a doppia cifra per i Paesi scandinavi e del Nord Europa.

L’enoturismo sarà protagonista a Hospitality 2022 – dal 21 al 24 marzo a Riva del Garda - nella nuova area speciale Winescape, primo spazio fieristico interamente dedicato al turismo del vino per offrire opportunità di business matching tra il mondo vitivinicolo e gli imprenditori e i professionisti dell’ospitalità e della ristorazione.

Winescape ospiterà anche tasting gratuiti e degustazioni guidate da sommelier professionisti, oltre a dibattiti e presentazioni a una community di giornalisti e influencer del settore vinicolo e dell’Ho.Re.Ca..

Qui il ricco palinsesto di eventi a Hospitality 2022, in continuo aggiornamento.