I fattori chiave per un'ospitalità outdoor vincente

Thursday, November 3, 2022

Prima parte dell’anno positiva per il turismo all’aria aperta, buone le prospettive anche per il periodo invernale. Camping, glamping e natura, scopriamo cosa fa incrementare il business di hôtellerie e ristorazione all’aperto.


L’outdoor prosegue la sua corsa alla conquista del mercato. A confermarlo, i numeri della prima parte della stagione 2022, la migliore di sempre per il settore che recupera ampiamente le quote di mercato perse nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia. 

Secondo i dati presentati da Ciset, il Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica, quest’anno il turismo all’aria aperta toccherà i 73 milioni di presenze, di cui il 57% dall’estero con un incremento del fatturato di +5,8%. Un risultato più che positivo grazie soprattutto al ritorno di viaggiatori provenienti da paesi come la Germania e l’Austria, seguiti da Danimarca, Olanda, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia. Scopri come incrementare le prenotazioni grazie a benessere ed esperienze en plein air. 

I numeri positivi derivano soprattutto dall’aumento di nuovi clienti attratti dalla voglia di viaggiare stando all’aria aperta, per riconnettersi con sé stessi e immergersi nella natura. Alla base di questo nuovo desiderio c’è anche una maggiore attenzione al tema della sostenibilità, filosofia su cui fa perno l’ospitalità open air. Qualche dato in più? Lo trovi qui. 


Perché i turisti scelgono l’outdoor? 

Una clientela sempre più orientata ad un viaggio esperienziale “su misura” e green. E’ questo l’identikit del turista outdoor identificato da Alberto Granzotto, presidente nazionale di FAITA– FederCamping, la Federazione delle Associazioni Italiane dei complessi turistico-ricettivi all’aria aperta. 

Grazie all’accordo siglato tra Riva del Garda Fierecongressi e FAITA FederCamping, per la 47a edizione di Hospitality verranno sviluppati una serie di contenuti esclusivi e implementate attività volte ad ampliare l’offerta espositiva delle imprese dell’outdoor. Il palinsesto si arricchirà di eventi formativi in un'area esclusivamente dedicata agli appuntamenti sull’ospitalità open-air con focus su lago e montagna. Inoltre, il contributo di esperti in materia offrirà ulteriori opportunità agli operatori di scoprire soluzioni e strumenti per realizzare e valorizzare un’offerta in linea con le nuove aspettative della domanda.


L’impegno di FAITA per gli operatori dell’ospitalità outdoor

Il settore dell’Ho.Re.Ca. continua ad affrontare le turbolenze del mercato: dopo essere usciti dalla pandemia, ora la crisi energetica e le difficoltà legate al conflitto in Ucraina mettono nuovamente alla prova gli imprenditori e gli operatori dell’ospitalità. 

Un’opportunità per le imprese del settore arriva proprio da FAITA FederCamping e l’accordo firmato con Intesa Sanpaolo che, integrando il sostegno di €1,2 miliardi già messo a disposizione delle PMI del settore turistico, è finalizzato ad accompagnarne gli investimenti per la riqualificazione e aumento degli standard qualitativi, il rinnovamento e una maggiore sostenibilità ambientale dell’offerta, la digitalizzazione del modello di servizio.


L’outdoor a prova di social network conquista anche le nuove generazioni

Tour enogastronomici, vacanze attive e itinerari personalizzati. Il turismo open air non è più solo una delle scelte preferite dalle famiglie ma, negli ultimi anni, sta prendendo piede anche fra i giovani che lo vivono come un nuovo stile di vita in rapporto con la natura. 

Le mete di turismo di massa e le esperienze standard non piacciono più alla cosiddetta “Generation Hashtag” che preferisce piuttosto vacanze outdoor avventurose e tour che includono discipline sportive come il trekking, il surf, ma anche sci e ciclismo. 

In particolare, ciò che maggiormente piace ai giovani nella scelta delle vacanze è il fattore sostenibilità ed autenticità: la loro vacanza deve essere all’insegna del rispetto dell’ambiente, in armonia con tradizioni e culture locali, pet-friendly e a prova di social network. 

Millenials e Gen Z sono attratti dai viaggi all’aria aperta anche per la loro “instagrammabilità”.

Se non avete mai vissuto l’esperienza di una bubbleroom, la raccontiamo qui


Gli operatori del settore che sanno creare un’offerta coinvolgente, possono beneficiare del racconto condiviso sui profili social. Le testimonianze dell’esperienza open air diventa sponsor di un luogo o di una struttura attraverso hashtag che possono arrivare ad una platea molto ampia, che potrebbe trasformarsi a sua volta in clienti.