I consumatori cercano sempre di più esperienze autentiche e sostenibili, desiderano il comfort a partire dalla prenotazione fino alla camera, alla spiaggia o al ristorante. Qualunque sia la loro meta e il motivo dello spostamento, vogliono vivere il luogo che visitano. La relazione tra il territorio e l’industria dell’ospitalità non è mai stata così cruciale: valorizzare le risorse locali, tutelare l’ambiente e promuovere un turismo più consapevole sono elementi chiave per costruire un futuro sostenibile. Abbiamo chiesto cosa ne pensa Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, durante l’ultima edizione di Hospitality.
Il territorio come valore aggiunto
Dimenticate la semplice accoglienza. Oggi, i viaggiatori amano immergersi completamente nel territorio che visitano, scoprendone la cultura, le tradizioni e, soprattutto, i sapori. Il turismo enogastronomico è in forte crescita e rappresenta un’opportunità per hotel, ristoranti e strutture ricettive che vogliono distinguersi sul mercato.
In questo contesto, i principi di Slow Food offrono una prospettiva molto chiara e coerente. Nato come movimento per la tutela della biodiversità e la promozione di un’alimentazione buona, pulita e giusta, Slow Food ha sempre considerato il cibo come parte integrante della cultura e dell’identità locale. Questa visione si riflette perfettamente nel settore dell’ospitalità, dove la scelta di prodotti a chilometro zero e il rispetto per le tradizioni culinarie locali possono fare la differenza.
Cura e sostenibilità: le nuove parole d’ordine dell’ospitalità
Tra i driver di cambiamento nell’HoReCa, molte ricerche mettono ai primi posti la sostenibilità. Le parole di Barbara Nappini, nella sua intervista rilasciata a margine dell’evento che l’ha vista protagonista durante l’edizione 2025 di Hospitality, sottolineano come questa rivoluzione riguardi tutti i settori e risuonano come un invito a porre al centro di questo cambiamento la persona, in tutte le sue sfaccettature: “in questo senso credo che una delle parole chiave per i prossimi anni sarà cura.”
Questa cura si manifesta in diversi aspetti: dalla qualità degli ingredienti alla sostenibilità ambientale, dal benessere dei lavoratori alla valorizzazione delle relazioni sociali. L’esperienza dell’ospitalità, secondo Slow Food, non può essere solo un servizio, ma deve diventare un momento di condivisione e arricchimento reciproco.
La sostenibilità come impegno concreto
La sostenibilità non è solo una tendenza, ma un principio concreto che si traduce in azioni tangibili: “È molto importante il tema della sostenibilità che per noi oggi significa avere l'obiettivo di integrare le attività umane con gli ecosistemi di cui facciamo parte, che ci ospitano. È importante che non si perda il significato vero di sostenibilità che riguarda di nuovo tutto: la dimensione individuale, la dimensione collettiva, quella ambientale.”
Per le aziende del settore, ciò significa adottare pratiche che rispettino l’ambiente, che riducano gli sprechi, scegliere fornitori locali e sostenibili, investire in energia rinnovabile e garantire condizioni di lavoro eque. Un impegno che può tradursi in un vantaggio competitivo, poiché i consumatori sono sempre più attenti e premianti verso chi dimostra una reale responsabilità sociale e ambientale.
Le fiere come motore di cambiamento
Eventi come Hospitality, la fiera di riferimento per il settore dell’ospitalità e della ristorazione, giocano un ruolo fondamentale nel promuovere queste tematiche. Secondo Nappini hanno “una grande responsabilità, che è quella di compiere un'analisi corretta, onesta, della situazione attuale, restituendo però anche una prospettiva per il futuro. Credo sia molto importante che diventino anche dei momenti di elaborazione e discussione in cui ci si confronta e si capisce in che pezzo del percorso siamo, ma dall'altra si fanno anche proposte che guardino lontano.”
In questo senso, Hospitality vuole rappresentare una piattaforma di confronto per professionisti del settore, un’occasione per scoprire nuove tendenze, tecnologie e pratiche virtuose che possano rendere il settore dell’ospitalità sempre più sostenibile, accessibile e orientato alla qualità.
Un invito al futuro
Il futuro dell'ospitalità è indissolubilmente legato al territorio. Strutture ricettive e ristoranti devono integrarsi con l'ambiente circostante, valorizzandone le risorse e rispettandone gli equilibri. Solo così potremo offrire esperienze autentiche, tutelare il nostro patrimonio e costruire un futuro prospero per il settore.
L’invito di Slow Food e delle fiere come Hospitality è chiaro: ripensare l’ospitalità mettendo al centro la cura, la sostenibilità e la relazione con il territorio. Un approccio che, oltre a essere etico e necessario, rappresenta una strategia vincente per chi opera nel settore e vuole restare competitivo in un mercato in continua trasformazione.
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