Tra i settori in costante cambiamento, sempre alla ricerca di innovazioni, sia dal punto di vista tecnologico che di stile, troviamo il food. Le evoluzioni delle tendenze alimentari e di consumo sono il risultato di studi progettuali e ricerche su materie prime, tecniche di cucina e design. Il Italia si comincia a trattare il food design come vera e propria disciplina nei primi anni del 2000 grazie a Paolo Barichella, industrial designer che per primo ne ha fissato contenuti e valori reali, adattandoli dallo scenario internazionale – in particolare dalla Francia - al panorama italiano.
Nell’ideazione e progettazione di alimenti si incontrano e mescolano diverse discipline, tra le quali: biologia, genetica, antropologia, psicoanalisi, sociologia e storia dell’alimentazione.
Tra le declinazioni più interessanti e complesse del food design, troviamo l’eating design, ovvero la progettazione di qualsiasi situazione in cui le persone interagiscono con il cibo.
Al dì là degli aspetti tecnici della materia e delle diverse categorie, il food design ha un impatto sempre più rilevante nell’offerta del settore ho.re.ca. e nella domanda dei consumatori che fanno del cibo una esperienza rituale da condividere, soprattutto sui social media. Prima di essere gustato, un piatto deve essere fotografato e postato: è il fenomeno – ormai globale – del food sharing. Per citare un esempio d’attualità e molto chiacchierato … non vi saranno sfuggite le Instagram Stories delle 9 portate che hanno composto uno dei pranzi del calciatore David Beckham durante il suo soggiorno estivo in Puglia.
L’estro creativo e la genialità dei professionisti del food che lavorano in hotel, bar e ristoranti italiani è sintetizzato dagli hashtag trend topic dell’estate 2019 #italianfood, #italianfoodlover, #italianfoodstyle.
Il food sharing rappresenta di certo per gli addetti ai lavori una opportunità di promozione e sviluppo del business ma richiede competenze specifiche e importanti investimenti in talenti e risorse da inglobare nella propria attività. Tra i tanti aspetti da curare, #hospitalityacademy ha dedicato due news alla breakfast e alle foto nei menù.
Tornado alle tendenze registrate per l’estate 2019, oltre al fenomeno del food sharing e selfiefood, FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha fotografato - in una ricerca - i consumi estivi fuoricasa, identificando anche i piatti preferiti dagli italiani in vacanza.
Al primo posto il piatto unico, meglio se vegetariano. Sul podio anche pasta e pesce, mentre si consuma meno la carne. Per le bevande, invece, tanta acqua per rimanere idratati e birra più che vino. La spesa per il cibo dei 24 milioni di italiani (stima di coloro che sono andati in vacanza tra giugno luglio e agosto 2019) è di 6,5 miliardi; quella per pranzi e cene in locali e ristoranti si conferma la prima voce di spesa nel budget dei turisti.
FONTI
http://www.intothefood.eu/food-eating-design/che-cose-il-food-design/
https://www.fipe.it/comunicazione/note-per-la-stampa/item/6528-estate-e-il-cibo-l-argomento-piu-chiacchierato-e-fotografato-in-vacanza.html
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