La maggior parte dei viaggiatori Millennial e Generazione Z preferisce fare esperienze tipiche e rappresentative della cultura locale, sostenendo le attività dei paesi che visita (anche in hotel e al ristorante). Se sempre più viaggiatori cercano unicità e tipicità riconoscibili nelle
loro mete, dare un’impronta del territorio a ospitalità e ristorazione potrebbe essere la chiave per intercettare l’utenza straniera (e non solo).
Ma come coniugare l'anima local con la vocazione globale? Cucina, attività e persone sono le risposte.
Sapori e cultura del territorio che piacciono a tutti
La cucina, oltre che una delle ricchezze del patrimonio culturale italiano, unisce e distingue ogni paese sul territorio. Per hotel e ristoranti che desiderano attrarre clienti stranieri non c'è modo migliore di farlo se non attraverso la propria
proposta enogastronomica. Offrire un menù ricco di piatti tipici, preparati con ingredienti freschi e di stagione a km 0, è il primo passo per conquistare il palato dei viaggiatori.
Ma la vera differenza la si fa con le esperienze come, per esempio, degustazioni guidate con abbinamenti a vini locali, show cooking con cuoche e cuochi del territorio, serate a tema con musica e balli tradizionali. Il cibo diventa così un ponte tra
culture diverse, un'occasione per conoscere e apprezzare la vera anima del luogo.
Per diventare un punto di riferimento per i turisti stranieri, un'attività Horeca non si limita solo ad offrire prodotti e servizi, ma è importante che crei un rapporto autentico con la comunità locale. Collaborare con aziende e artigiani
del luogo per proporre souvenir originali e prodotti tipici, organizzare eventi e attività che coinvolgano la popolazione locale come concerti, festival o mercatini, sono tutte strategie vincenti per creare un legame profondo con il territorio e con
la sua gente.
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La soddisfazione degli ospiti tra esperienze e bisogni
Ogni ospite ha interessi e bisogni specifici. Per soddisfare al meglio le loro aspettative, è quindi fondamentale andare oltre i classici servizi con esperienze uniche e personalizzate. Ogni territorio ha le proprie tradizioni che gli operatori dell’HoReCa
sanno valorizzare e adattare alle necessità dell’ospite con un’attenzione particolare anche alle più ampie esigenze alimentari per favorire l’inclusività: dalla celiachia alle intolleranze, dal free from ai singoli stili alimentari,
affinché tutti possano sperimentare e godere dell’esperienza senza rinunce.
Un’accortezza che guiderà l’organizzazione delle diverse attività che ogni luogo ha da offrire: un tour enogastronomico alla scoperta dei produttori locali, una visita guidata a musei e siti archeologici, un'escursione in bicicletta tra paesaggi incontaminati.
L'importante è saper ascoltare i desideri degli ospiti e creare per loro un itinerario su misura, che gli permetta di vivere il territorio in modo autentico e indimenticabile.
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Gli ospiti ricercano, infatti, l’autenticità. In un mondo dominato dall'omologazione, la comunicazione autentica è la chiave per distinguersi dalla concorrenza e conquistare la fiducia dei clienti stranieri ma anche local.
Un albergo, un camping o un locale che rifletta l'identità del luogo seppure con la sua interpretazione e unicità, un sito web ricco di informazioni e storie sul territorio, una presenza attiva sui social media: questi sono solo alcuni degli strumenti
a disposizione per raccontare la propria filosofia e la propria passione per l'ospitalità.
Essere local, quindi, non significa rinunciare all'internazionalità. Al contrario, è la chiave per aprirsi a nuove opportunità e diventare un punto di riferimento per i viaggiatori di tutto il mondo. Saper coniugare tradizione e innovazione, offrendo
un'esperienza autentica, sostenibile e personalizzata, è la formula vincente per il settore Horeca.
E perfettamente in linea con i trend 2024 individuati dalla ricerca della rivista FOOD che mette ai primi posti il benessere olistico della persona, la necessità di autenticità e la predilezione per ciò che è semplice, naturale e non processato, soprattutto
in cucina.
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