Un modello inclusivo di accoglienza per nuovi clienti internazionali e di tutte le età.
Oggi l’hotel non è considerato soltanto un posto dove dormire bene la notte; è un posto da vedere e dove farsi vedere. Le hall di tutto il mondo sono state rinnovate per assumere le caratteristiche adatte ad accogliere uno spazio nuovo, un luogo pubblico che svolga un ruolo ibrido tra casa e ufficio.
Questo spazio è adatto sia al lavoro che al relax, sia al silenzio che alla socializzazione, sia alla consumazione dei pasti che alle bevute in compagnia. Le giornate lavorative stanno diventando sempre più “liquide”, non più legate a orari rigidi tipo 9.00-17.00. Chi lavora ha bisogno di spazi adeguati e dedicati, dove impegni e tempo libero possano in qualche modo coesistere.
Un restyling della hall o la modifica di un altro spazio comune che si adatti a questo nuovo standard è per molti nella lista delle cose da fare con più urgenza. Esiste una potente connessione tra l’atmosfera generale di una struttura e la soddisfazione dei clienti, che è fondamentale per la brand reputation e per la fidelizzazione degli ospiti. I trend di tutto il mondo stanno seguendo questa logica ibrida. Un esempio su tutti, The Student Hotel.
Firenze è stata la prima città italiana a ospitare la nuova accoglienza ibrida proposta da The Student Hotel. La struttura propone servizi per il co-working e co-living che rispondono alle esigenze dei nuovi trend e dai nuovi stili di vita. Condivisione, concept trans-generazionale e trans-culturale, collaborazione: questi gli aspetti fondamentali della filosofia di quella che non è soltanto una residenza studentesca ma una struttura aperta anche agli esterni che offre spazi e servizi: palestra, piscina, biblioteca, sala giochi, noleggio gratuito di bici VanMoof, ristoranti, sala conferenze e spazi co-working, ispirati al concetto di lavoro liquido e flessibile. L’interattività è alla base dell’etica del brand che propone iniziative come Bed Talks, una piattaforma per facilitare la connessione e lo scambio di progetti.
L’obiettivo è quello di rispondere ai bisogni di una intera nuova generazione di studenti internazionali, viaggiatori ed entrepreneurs. Si spostano e vogliono incontrare e connettersi con altre persone. La filosofia di “The Student” li aiuta a esplorare e a studiare nuove opportunità nelle città europee. D’altronde, anche il modo di lavorare è cambiato. Le persone si sono spostate dai grandi uffici, lavorano da casa o durante i viaggi.
Già entrando, l’atmosfera che si respira non è quella tipica dell’hotel. Sono presenti persone di tutte le nazionalità e di tutte le età, non soltanto studenti. E la camera, forse, è l’ultimo elemento di interesse per gli ospiti. L’interesse è nello spazio, nel senso di community che questo particolare concept sta generando.
Quali sono i vantaggi? Di sicuro i vantaggi principali risiedono nella fidelizzazione degli ospiti, nel miglioramento della reputazione e nel riuscire a stare al passo con i tempi. Ma i vantaggi sono anche meramente economici. Gli spazi comuni, per esempio, da centro di costo diventano centri di ricavo. Bar, ristoranti e servizi nelle lobby finalmente vengono sfruttati e venduti. Soluzioni come coffee-station, open bar, light lunch e brunch diventano servizi apprezzatissimi sia dagli ospiti dell’hotel che dagli esterni. Certo, si tratta di moltiplicare l’offerta e renderla attraente, ma ne vale la pena.
A questo punto la domanda è: se non siamo The Student Hotel, come possiamo fare a creare spazi ibridi e a far fruttare gli spazi comuni dell’hotel? Cominciate dalle piccole cose. Rendete confortevole la vostra hall e create servizi che trattengano gli ospiti, invece di usare quest’area solo come di passaggio. Create qualche piccola postazione di lavoro mettendo a disposizione pc, tablet e prese usb. Arricchite l’offerta con libri e musica lounge diffusa. E, soprattutto, rendete più attraente la proposta del vostro bar e più flessibili gli orari del breakfast e del ristorante. Questi sono già dei piccoli passi per migliorare l’immagine dell’hotel, sfruttare tutti gli spazi, andare incontro alle esigenze dei nuovi viaggiatori (non necessariamente giovani, ormai il concetto di viaggio è cambiato per tutti!) e fatturare di più.
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