Benessere psicofisico grazie all’Open Air, lo conferma la Neuroscienza

La cultura dell’open air comporta benefici anche per il benessere psicofisico. È quanto emerge dagli studi neuroscientifici, sviluppati dall’Università Iulm di Milano e dall’ateneo di Modena e Reggio Emilia e promossi da Pratic, che per il 2020 hanno esplorato le percezioni del nostro cervello rispetto agli spazi architettonici.

Secondo lo studio “Design for Wellbeing”, il cervello umano predilige da sempre le strutture outdoor, in grado di mettere in equilibrio i due emisferi del cervello umano. L’open air culture è in grado, infatti, di coniugare ciò che appare “bello”, coinvolgendo l’emisfero destro del cervello dove risiedono visione olistica del paesaggio, modularità̀ geometrica, orientamento spaziale, e ciò che ci appare funzionale e rassicurante, coinvolgendo l’emisfero sinistro del cervello dove risiedono visione focale e percezione funzionale di uno spazio ravvicinato.

Gli architetti e i designer contemporanei sono molto attenti alle applicazioni delle neuroscienze per progettare spazi e complementi d’arredo che promuovano il più possibile il benessere di chi le utilizza, in particolare nell’ambito dell’ospitalità.

Le stanze con soffitti più alti risultano più belle ma non inducono nelle persone un maggior desiderio ad entrare, rispetto a quelle con il soffitto più basso che trasmettono maggior senso di protezione. L’85% delle persone che hanno partecipato a un recente test, hanno dichiarato di preferire hotel con camere con soffitti bassi, percepite come più accoglienti e protettive.

La gradevolezza degli spazi è data dall’impressione di inclusione e cioè dalla loro capacità di accoglierci all’interno e dal grado di potenzialità motoria, cioè il potersi muovere liberamente.

Tra gli elementi d’arredo outdoor che più rispecchiano queste caratteristiche, la pergola offre apertura e protezione, geometria degli spazi e movimento libero dall’interno all’esterno. Pergole e pergolati sono in grado di ricreare livelli di comfort ideali di luce e clima.

In generale, le architetture open air permettono una visione prospettica dell’habitat circostante e, allo stesso tempo, l’inclusione protettiva, inducendo benessere sia nell’emisfero destro che nel sinistro.

Tra i trend 2020 nell’arredamento di spazi esterni: fantasie tropicali o motivi geometrici, colori vibranti e pastello, disegni a rilievo, tessuti ricercati e, allo stesso tempo, soffici e leggeri.

Per molti hotel, bar e ristoranti, in particolare in questo periodo, la chiave del successo è valorizzare gli spazi esterni, da balconi e terrazze a cortili e rooftop, che possono generare anche occasioni di up-selling, ospitando attività diverse o aggiuntive rispetto a quelle principali della propria struttura.

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