La mixology del futuro? Semplicità, qualità e tecnica

Lunedì 12 ottobre 2020

“Bastano poche semplici parole, quando ci sono la qualità e la tecnica”: ci ha risposto così, in collegamento video dal suo Rivabar, Leonardo Veronesi - bartender e Project Manager di RPM – Riva Pianeta Mixology – su come valorizzare e comunicare l’arte della miscelazione. 

Per Veronesi, “l’utilizzo di materie prime di qualità molto elevata, la ricerca costante che sta dietro ogni drink e la cura dei dettagli non vanno mai persi”, neppure in questo periodo particolarmente complicato per tutto il settore dell’ospitalità. “La pandemia ha creato situazioni completamente diverse l’una dall’altra, a seconda del tipo di attività, ma la maggior parte degli operatori ha dimostrato di avere grinta e creatività e si è adoperato per accogliere al meglio il pubblico, nel rispetto delle limitazioni e delle regole sul distanziamento sociale”.

Verso Hospitality 2021. Cosa attenderci da RPM, area speciale dedicata all’arte del bere miscelato, tra formazione ed esposizione?   

“Innanzitutto i partecipanti presteranno molta attenzione alla riorganizzazione degli spazi della fiera e alle misure anti-Covid e sotto questo aspetto Riva del Garda Fierecongressi si è già attivata”. Scopri di più sulla campagna Evolve.

A proposito degli educational e delle masterclass, “…credo che l’aspettativa sia di avere un maggiore collegamento con la stretta attualità, raccontando come si sono organizzati alcuni tipi di locali, magari quelli più noti, per prendere spunto e cogliere i cambiamenti in atto per la nostra professione, che spesso e volentieri viene messa in discussione”.

Come si racconta il lavoro del mixologist… 

“Al bar il protagonista vero è il cliente che va seguito e coccolato per tutto il tempo di permanenza nel locale, senza però fargli pressioni o riempirlo di spiegazioni. Se ha piacere ed è incuriosito dalle proposte in menù, dobbiamo essere preparati e pronti a raccontargli con parole semplici tutto il lavoro di ricerca e preparazione che c’è dietro ogni drink”.

Nuove idee e trend di consumo  

“Quasi tutti i clienti, direi il 97%, sono stati comprensivi e collaborativi alla luce delle restrizioni che hanno influito più che altro sul servizio, abbiamo dovuto interrompere il servizio al banco che per i cocktail bar rappresenta il cuore dell’attività ed è aumentata l’attesa prima di potersi sedere al tavolo”.

Per il fondatore e bartender di Rivabar, “questo nuovo modo di fare accoglienza, consente di instaurare un rapporto immediato con il cliente appena entra e di incentivare l’uso del menù digitale, valorizzandolo con i drink della settimana, che possiamo aggiornare con più facilità, a nostro piacimento”.

Dalla crisi, quindi, anche delle opportunità per fidelizzare i clienti e trovarne di nuovi. “Bisogna sempre guardare il lato positivo, basta cercarlo”, ha concluso Leonardo Veronesi.