Outdoor e trend del turismo all’insegna di sostenibilità e benessere

Lunedì 12 settembre 2022

C’è sempre più voglia di aria aperta, un trend ormai chiaro per chi si occupa di ristorazione e ospitalità. L’open air pare essere diventata una priorità per tanti, non solo al ristorante ma anche in vacanza, con una crescita stimata del mercato di circa l’8% rispetto al 2021. Cosa cerca il nostro ospite outdoor? Attenzione alle tematiche ambientali e maggiore contatto con la natura, una spinta alle imprese verso investimenti in sostenibilità e nuove tecnologie.


Realizzare un’offerta outdoor. In cosa investire

Negli ultimi anni il turismo en plein air ha cambiato pelle: le persone si sono avvicinate al turismo esperienziale a contatto con la natura, più consapevole e di prossimità, trovando risposta in un’offerta outdoor con servizi di qualità e a ogni tipo di comfort.

Secondo lo studio condotto da Human Company e Thrends, sono sei le principali tendenze del mercato dell’ospitalità all’aria aperta. La prima è il mainstream: è alla portata di tutti, grazie anche alla tecnologia, e offre esperienze per tutte le età e per qualsiasi fascia di spesa.

È un service delivey che permette all’ospite di vivere al meglio il soggiorno sia all’interno delle strutture attrezzate che fuori, attraverso un’offerta diversificata di attività.

È così che l’open air è anche wellness, inteso come benessere naturale a 360 gradi. L’ospite, in generale, è più attento alla cura di sé e al relax, una caratteristica intrinseca del turismo all’aria aperta.

Green, inteso come sostenibilità. La maggior parte dei viaggiatori che scelgono mete in contatto con la natura cercano soluzioni sostenibili che gli permettano di esserlo a loro volta.

Alleata delle esperienze outdoor e sostenibili è la sharing economy. Dalle app per biciclette e monopattini per la mobilità slow, alle piattaforme come Yescapa (piattaforma di affitto camper), Goboony (piattaforma di affitto camper) e Click&Boat (piattaforma di affitto barche), anche qui la tecnologia sposa l’open air e apre ulteriormente le possibilità per chi vuole vivere un’esperienza nella natura.

Si modificano anche i format ricettivi, contaminandosi per incontrare le richieste di ogni tipologia di viaggiatore. Contaminazione è la parola chiave, come per esempio il glamping che unisce il camping al lusso delle sistemazioni full comfort, o nuove formule di ricettività alberghiera che esplorano l’outdoor includendo elementi tipici dell’aria aperta, come camere o aree benessere connesse con lo spazio esterno.

Outdoor, l’andamento del mercato

Le prospettive per il mercato outdoor in Italia prevedono che il 2022 sarà migliore rispetto al precedente, con la nostra Penisola come mercato principale e la ripresa (più o meno marcata) della domanda internazionale. Si stimano tra 48 e 45,4 milioni di presenze – di cui circa il 54% di italiani –, una crescita rispetto ai volumi del 2021 tra il 2 e l’8%, e una spesa complessiva generata pari a 2,55 miliardi di euro a fronte di una spesa media di 53 euro al giorno per ospite. In questo scenario il mercato italiano si attesta sui 26 milioni di presenze nei camping e village.

A guidare la crescita di camping e glamping, secondo il 2022 Camping Report realizzato da The Dyrt, ha contribuito anche l’aumento del trend workation e quindi la richiesta di servizi come il Wi-Fi e il cablaggio di tutte le aree anche all’aperto, elementi determinanti nella scelta di acquisto. Gli altri principali servizi richiesti dai campeggiatori sono: permesso di falò, acqua potabile, servizi igienici e docce, accessibilità per gli animali domestici. Naturalmente, il glamping richiede molti più servizi e comfort di lusso rispetto al campeggio tradizionale, come bagni privati, servizio di biancheria, cucina, aria condizionata, TV e piscine.

Attività e benessere: Il turismo esperienziale è open air

Una vacanza dedicata alla scoperta, un viaggio slow, interessati alla cultura locale e aperti a ciò che non conoscono, attenti alla sostenibilità e all’ambiente: è l’identikit del turista esperienziale, che rappresenta il 25% degli italiani ed è tra i protagonisti dei viaggi all’aria aperta.

Secondo la ricerca mostra di TGV Inoui, il viaggiatore esperienziale associa il viaggio all’arricchimento culturale e alla scoperta, e si dedica in particolare ad attività culturali e storico-archeologiche per conoscere il luogo (55%). Anche l’interesse ambientale o di immersione nella natura circostante è molto importante, seguito dall’interesse per l’esperienza sociale o di conoscenza di nuove persone.

Per il 90% dei viaggiatori esperienziali, la vacanza è rappresentata dal viaggio nel suo complesso, per questo le strutture ricettive possono attivare alcuni servizi che anticipano ciò che vivranno durante il soggiorno, come la possibilità di prenotare una guida o fornire l’accesso a piantine e informazioni sul luogo, creare una rete di ristoratori, laboratori artigiani e aziende agricole che possono completare l’esperienza. Per quasi 1 viaggiatore esperienziale su 2 la vacanza è inoltre un momento da condividere con i propri compagni di viaggio, soprattutto per la GenZ, mentre il 62% degli italiani, e il 67% delle donne, è convinto che la vacanza sia un momento da dedicare a sé stessi.

Outdoor boom: l’aria aperta in Fiera e le idee dei leader del mercato

La tavola rotonda “Outdoor BOOM, il futuro dell'ospitalità all'aria aperta” durante l’ultima edizione di Hospitality ci ha dato l’opportunità per approfondire i nuovi trend per il mondo dell’outdoor, ispirazioni e nuove idee per ripensare gli spazi di accoglienza all'aria aperta e ampliare le proprie possibilità di business. Se l’hai persa, qui trovi la tavola rotonda completa. Tra gli ospiti, anche uno dei pionieri dell’offerta en plein air in Italia, Loek van de Loo, CEO di Vacanze col Cuore che in Orlando in Chianti ospita anche il primo prototipo di “Glamping Collection”. Alla classica offerta glamping con case mobili e tende attrezzate, ha unito alcune sistemazioni più particolari portando in mezzo ai boschi e ai vigneti del Chianti scuolabus americani, un airstream e un classico caravan anni ‘60.

A lui, TG Tourism ha chiesto quali sono le nuove necessità degli ospiti e quali le scelte che possono rendere più competitiva l’offerta. Tra le principali richieste dei turisti, oltre ai trend già intercettati come la workation e un’accoglienza pet friendly, c’è uno spazio dedicato al benessere di mente e corpo. Tra le richieste emergenti, invece, che gli spazi siano accessibili e confortevoli anche per chi può avere qualche difficoltà motoria: si chiama gramping – grand parentals glamping con un’offerta a misura di grandi e piccoli mentre gli adulti lavorano in città. Infine, i nuovi glampers cercano la sostenibilità, limitando al minimo il proprio impatto ambientale, una delle caratteristiche che li spinge verso questo tipo di vacanza. Va quindi connessa l’estetica alla tecnologia per una gestione attenta dell’acqua, dell’energia elettrica, della raccolta differenziata, fino al cibo a km zero: tutto sarà pensato per essere sempre più raggiungibile in maniera eco-intelligente.

Dall’altra parte c’è un’offerta delle strutture ricettive che si evolve proponendo nuove soluzioni e nuovi servizi. Tra questi, van de Loo ricorda le tiny house, molto diffuse all’estero, le nature house e le unique accomodation, tutte proposte che permettono un’immersione quasi totale nella natura e un abbattimento della propria impronta ecologica con un’accoglienza fuori dal comune. Un altro mercato in crescita è quello legato alle coppie e alle famiglie, che hanno esigenze differenti per cui la struttura disegna sia l’accoglienza che le possibili attività su misura. Una tiny house sarà più adatta ad una coppia mentre una tenda o uno scuolabus potranno essere più comodi ed un’avventura più interessante per le famiglie con bambini. Parliamo infine di stagionalità ed eventi. Non tutte le strutture per il glamping rimangono stabili tutto l’anno ma permetto anche chi vuole creare un’offerta di questo tipo di strutturarle anche solo per un periodo o in occasioni di particolari eventi. In questo caso però i costi, che includeranno anche montaggio e smontaggio, saranno differenti. Con particolare riferimento alla stagionalità, va sottolineato che grazie a soluzioni più performanti in termini di tenuta termica e comfort si sta sviluppando un’attrattività per il winter glamping, soprattutto se si aggiungono spa all’aperto circondati dalla neve o passeggiate nei boschi in foliage.

Per implementare il proprio business, per van de Loo è importante ricordare che la ricettività classica in hotel non esclude il glamping e viceversa. L’hôtellerie sta infatti lasciando ampio spazio a soluzioni glamping per incontrare una clientela con esigenze nuove, dall’altra parte il glamping mira ad offrire servizi sempre più vicini a quelli di un hotel puntanfo ad alloggi full-comfort circondati da servizi di eccellenza.