Energia per il turismo. Hotel e ricettività tra tour storici e grandi infrastrutture

Lunedì 3 Luglio 2023

Si può fare turismo con l’energia? Non solo risparmio energetico ma vere e proprie attrazioni turistiche: sono i luoghi che ospitano parchi eolici o ex centrali idroelettriche. Ma i primi sono stati dighe, cave e miniere che oggi ospitano hotel e ristoranti e raccontano la storia artigiana ed enogastronomica dei luoghi. 


Turismo slow e riconversione verso l’accessibilità

Produrre energia, soprattutto da fonti rinnovabili, ma anche costruire infrastrutture più moderne che rendano il Paese più efficiente ed indipendente porta alla chiusura di vecchie centrali in favore di nuovi impianti. Sul territorio italiano esistono già molti siti non più attivi spesso in ambienti naturali di grande pregio. Nel processo di transizione energetica con una spinta verso le rinnovabili e una riduzione delle fonti fossili, cambia anche il futuro – tra gli altri - delle centrali termoelettriche o a gas: con il turismo.

Sono centinaia i siti sparsi per tutta la penisola, spesso rimasti ai margini dei tradizionali circuiti turistici, che illustrano lo stretto legame tra industria, territori e le culture di appartenenza. Da qui nascono progetti di riconversione degli edifici e dei luoghi, anche piccoli borghi, ricchi di piacevoli esempi di architettura industriale.


Valorizzazione turistica del territorio. L’efficienza delle comunità energetiche

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Sono numerosi gli interventi realizzati da imprenditori del settore alberghiero, dalle amministrazioni locali o dagli stessi gestori dei siti, che hanno come obiettivo quello di rendere accessibili aree chiuse o abbandonate con l’apertura ad un turismo lento per la riscoperta dei luoghi. 

Un esempio di valorizzazione del territorio in chiave turistica è rappresentato dall’area di Santa Barbara in Toscana (vicino all'omonima centrale a gas dotata di tecnologia all'avanguardia e attualmente attiva), dove oggi, nell’ ex miniera di lignite si lavora a un programma di valorizzazione di fauna e flora per un parco naturalistico attraversato da bianche piste ciclabili.


Ricettività tra natura e storia

Seguendo il vento è possibile scoprire territori affascinanti, spesso esclusi dai circuiti turistici più frequentati, osservando da vicino le moderne macchine che producono energia dall’aria. Tanti gli spunti offerti dalla Guida turistica dei Parchi eolici italiani di Legambiente per un weekend e una gita fuori porta, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo tra sentieri sterrati e tratturi, strade locali. Dalle montagne liguri affacciate sul mare a Matera, alle colline moreniche di Verona al Fortore molisano, seguendo le colline toscane e siciliane, le aree interne e i piccoli paesi dell’appennino, fino al primo impianto eolico in mare a Taranto e alle torri e alle installazioni artistiche nell’altopiano dell’Ogliastra (NU). 


Turismo outdoor in crescita. Il valore dell’ospitalità nella natura

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Una delle sistemazioni ricettive più attrattive per vivere questi ambienti è il glamping, la commistione tra vacanza all’aria aperta e servizi alberghieri che a Capalbio permette ad esempio di trascorrere giorni piacevoli tra le saline locali. E se guardiamo ad altri Paesi europei si può fare ancora di più: in Svezia si dorme in minisuite arredate in stile Ottocento a 155 metri sotto la superficie della terra, all’interno dell’hotel ricavato in una delle miniere d’argento meglio conservate al mondo. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia, l’hotel si snoda tra i tunnel della cava, risalenti al Medioevo, ed offre anche un ristorante, un museo e un teatro.