Gli ospiti guardano alla sostenibilità di hotel e ristoranti e il comparto del turismo cerca soluzioni per il risparmio energetico. Una risposta arriva dalle comunità energetiche che consentono a cittadini, imprese ed enti pubblici, di condividere impianti e produzione energetica per l’autoconsumo locale.
Cos’è una comunità energetica
Quelle che si stanno maggiormente diffondendo ricavano energia pulita da impianti fotovoltaici ma ci sono anche luoghi in cui viene sfruttato il vento. Sono le Cer, comunità energetiche rinnovabili spesso promosse dalle amministrazioni locali e che uniscono gruppi di cittadini, aziende, e realtà locali che producono energia da fonti green per il proprio fabbisogno e rivendono alla rete il surplus. Lo ha spiegato molto bene il professor Maurizio Fauri, amministratore del Polo Tecnologico per l’Energia, durante Hospitality 2023, mettendo in relazione le prospettive e i vantaggi dell’autoconsumo con le potenzialità per le strutture ricettive. Qui il video integrale del suo intervento promosso da ASAT - Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della Provincia di Trento: https://youtu.be/I0J56hSr6co
Comunità energetiche e turismo
Sostenibilità e risparmio energetico sono due fattori chiave dell’offerta turistica. Sono infatti sempre di più gli ospiti di alberghi, locali e ristoranti che pongono attenzione alle caratteristiche ambientali del luogo in cui soggiornano, ma sono disposti
a sceglierli solo a parità di prezzo. Dall’altra parte le strutture ricettive, dai resort ai camping, devono fronteggiare un aumento del costo energetico che si riflette sulla gestione dell’attività. Discriminante fondamentale sarà poter dimostrare
la propria sostenibilità; su questo tema sono attive diverse startup nel settore HoReCa come il software “Dolomiti Paganella Calculator”: sviluppato dall'Azienda per il turismo (Apt), l’altopiano trentino è stato la prima destinazione
turistica in Italia ad adottare questo programma, sviluppato da Terra Institute, in collaborazione con EarthCheck. Il software permette di misurare e monitorare in tempo reale i costi e i consumi di acqua ed energia, la produzione di rifiuti e le
emissioni di carbonio prodotte.
Turismo e startup anche per il risparmio energetico
Grazie agli incentivi, soprattutto regionali e in linea con il PNRR, si stanno diffondendo anche in Italia progetti di turismo sostenibile in cui il risparmio energetico, spesso in sinergia con piani di rigenerazione territoriale, consente di offrire ricettività a costi più contenuti e con un alto valore ambientale.
Le stesse comunità energetiche possono diventare attrazione.Dai parchi eolici alle ex miniere
Tra i numerosi esempi, c’è la riconversione dell’area dell’ex caserma “Colobini” di Brazzano, a Cormons in provincia di Udine, dove il parco fotovoltaico con comunità energetica per artigiani e famiglie sarà affiancato da un centro servizi destinato anche a sport e cultura. Ai piedi delle colline del Collio, rinomate per i vigneti, verrà così realizzata una struttura di ricettività funzionale al turismo slow ecosostenibile con un’area attrezzata per la sosta di camper, van e caravan, munita di area di servizio, di un’area dedicata con struttura per l’assistenza e il ricovero di e-bike e biciclette, di un centro di integrazione intergenerazionale rivolto ai giovani e agli anziani; di laboratori focalizzati sui mestieri artigiani, di spazi di coworking e per la promozione di prodotti e servizi del territorio.
Sul turismo in Friuli-Venezia Giulia, qui la nostra conversazione con Paola Schneider, presidente di Federalberghi FVG
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