Ospitalità dei piccoli borghi tra storia e opportunità

Lunedì 5 Giugno 2023

Alberghi diffusi, stretta correlazione tra le attività artigianali, di ristorazione e commerciali del territorio, richiamano i giovani e offrono un’ospitalità accessibile. Sono i piccoli borghi ricchi tra tradizione e innovazione che richiamano il turismo   anche di prossimità e offrono possibilità imprenditoriali nel campo dell’hôtellerie e della ristorazione. 


Il Borgo dei Borghi e le bandiere arancioni

I luoghi del sociale stanno diventando sempre più destinazioni turistiche. Tra questi spiccano i Borghi, paesi con meno di 15 mila abitanti che ogni anno il Touring Club seleziona per esperienze e bellezza. Eventi culturali, manifestazioni enogastronomiche o sportive, rievocazioni legate alla storia e alle tradizioni locali, animano ogni anno i borghi bandiera arancione dove l’ospitalità coniuga tutta la filiera dell’HoReCa. 


Turismo del vino, tra sostenibilità e territorio.
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Promuovere migliori esperienze di viaggio, all’insegna della qualità, del benessere e della scoperta di “tesori” ancora poco conosciuti: la nuova strada è quella del turismo slow che percorre luoghi capaci di offrire al turista un’accoglienza di qualità e dove sperimentare soluzioni innovative di sostenibilità̀ ambientale e tutela del patrimonio artistico e culturale.

Sono molti i giovani imprenditori dell’Ho.Re.Ca. che hanno scelto i borghi per avviare la propria attività puntando sull’unicità dell’offerta e l’autenticità dei prodotti, creando delle vere e proprie comunità locali. A sostenere i loro investimenti e la cooperazione sul territorio anche le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che destina ai centri con meno di 5 mila abitanti alcuni fondi per costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Valorizzazione turistica del territorio. L’efficienza delle comunità energetiche
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L’albergo diffuso che nasce in Sardegna

Accanto ad hotel e alberghi di grandi dimensioni, che nei piccoli borghi faticano a trovare il posto, queste realtà locali hanno sperimentato anche forme di accoglienza alternative ora diventate realtà in tutta Italia.

Ne è un esempio l’albergo diffuso - che nasce da una normativa della regione Sardegna, la prima in Italia a riconoscerlo e a classificarlo come formula ricettiva distinta dalle altre – che si caratterizza per la centralizzazione dell’accoglienza e la suddivisione in singole unità abitative ubicate nel raggio di poche centinaia di metri. Gli host si occupano dell’organizzazione e della gestione, spesso in accordo con ristoratori, gestori di attività economiche e artigiani locali, mentre gli ospiti si immergono nella vita reale del borgo. Un modello di ospitalità che crea sinergie non solo economiche, come ci ha raccontato Pietro Perez, segretario di categoria FIPE Alto Adige. Qui la sua intervista