Da appena qualche settimana è stato lanciato il protocollo “QueerVadis - Diversity and Inclusion”, il primo in Italia dedicato all’ospitalità e alla valorizzazione dell’inclusione sociale, creato da Sonders and Beach World in collaborazione con l’Associazione Italiana Turismo Gay e Lesbian.
“Ogni persona ha il diritto di fruire di un’offerta turistica a propria misura, in modo da trarre piacere e beneficio dal soggiorno lontano da casa, in piena autonomia e semplicemente essendo sé stesso senza il rischio di essere deriso o addirittura discriminato”, con questa dichiarazione di apertura il protocollo D&I certificherà hotel, territori e operatori turistici attenti al valore e all’accoglienza dei viaggiatori Lgbtq+.
Il turismo Lgbtq+ da fenomeno di nicchia si sta espandendo rapidamente, anche nel nostro Paese. Secondo i dati dell’UNWTO - United Nations World Tourism Organization - entro il 2030 ci saranno oltre 180 milioni di turisti Lgbtq+. A livello globale si tratta di un giro di affari di oltre 218 miliardi di dollari, di cui 50 miliardi solo in Europa e 2,7 annui in Italia.
Le caratteristiche del target turista LGBTQ+
- È un Trend Setter e un Early Adopter
- È un Opinion Leader
- È un cliente Alto Spendente, spesso single e senza figli
- Viaggia molto e più volte all’anno, anche per lavoro
Vista l’importanza che ha assunto ed assumerà per presenze, domanda e propensione alla spesa, è sicuramente un segmento di mercato che merita di essere approfondito da albergatori e professionisti dell’accoglienza.
A proposito dei trend che caratterizzeranno il turismo inclusivo del futuro, ad Hospitality Digital Space abbiamo avuto tra gli ospiti dell’Academy Lab Giuseppe Giulio, LGBT+ training expert & digital strategist, account executive di Gay Friendly Italy. Qui il suo webinar “HostDiversity: 5 trend per l'ospitalità LGBTQ+ del futuro”
Luxury Guest e turismo esperienziale
Avendo una capacità di spesa più alta e anche più tempo a disposizione, l’ospite Lgbtq+ vuole vivere a 360° la destinazione prescelta. Si tratta, infatti, di una forma di turismo pioniera del turismo esperienziale: i clienti sono alla ricerca degli angoli più nascosti di una meta e vogliono vivere la destinazione come un insider.
Il turista Lgbtq+, pur apprezzando il design delle strutture, si dimostra più attento alla relazione con il personale, fondamentale per hotel, bar e ristoranti che possano considerarsi davvero inclusivi.
Attenzione alla sostenibilità, ai temi sociali e alla digitalizzazione
La sostenibilità è un tema cruciale anche per la comunità LGBT+, insieme all’inclusione e alla diversità. Questa attenzione è comune a quella dei Millennials e della Gen Z, altri target destinati ad avere sempre più rilevanza per il mercato turistico-alberghiero del futuro.
Il turista Lgbtq+ è abituato a fare ricerce e studiare con cura le nuove tendenze e i cambiamenti in atto nel mondo: importante quindi proporre un’offerta turistica all’avanguardia, in linea con queste aspettative.
Smart working & Hotel Business
Buona parte del pubblico Lgbtq+ è anche una clientela business oriented, spesso libero professionista, che si sposta di continuo per meeting ed incontri. Per questo, gli hotel dovrebbero includere nella loro offerta anche proposte e pacchetti ad hoc, ripensando gli spazi comuni e le sale eventi.
Certificare la propria struttura
Il 52% della comunità Lgbtq+ ritiene importante che la struttura ricettiva si dichiari gay friendly e filtra in base a questo le ricerche anche sulle OTA, in fase di prenotazione.
Last but not least…
L’inclusione è un valore importante anche per moltissimi etero che apprezzano ancora di più strutture ricettive attente a tutti, che non fanno discriminazioni e che si dimostrano accoglienti nei confronti di ogni cliente.
Un nuovo standard che inciderà sempre più sulla reputazione delle attività Ho.Re.Ca..
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